top of page

Un lieto fine

Immagine del redattore: Istituto Comprensivo A. Gabelli MisterbiancoIstituto Comprensivo A. Gabelli Misterbianco

È arrivato il buongiorno che un po' tutti abbiamo sperato non arrivasse, è il 7 ottobre ed è anche l'ultimo giorno con i nostri amici spagnoli.

Già da ieri sera la malinconia è iniziata a farsi sentire, le emozioni hanno preso il sopravvento e hanno condizionato il nostro umore , ma neanche troppo, perché ancora più grande era  pensare che la fine di questa avventura era vicina.

Questa settimana è passata molto velocemente, ci siamo goduti ogni momento;

abbiamo lasciato i pensieri a casa e abbiamo portato con noi solo tanta voglia di imparare, di osservare, di conoscere, ma anche tanta voglia di rivedere i ragazzi che ad aprile ci hanno insegnato che la cosa dalla quale si impara di più può anche essere l'amicizia.

Alle otto del mattino, ci troviamo tutti alla hall dell'hotel, per andare a mangiare l'ultima colazione spagnola della settimana nel bar accanto, e per parlare tra di noi del piano della giornata.

Una volta a scuola, circa verso le nove del mattino, noi e i nostri compagni andiamo nell'aula dove abbiamo realizzato tutti i progetti per l'ambiente della settimana, per organizzarci in tre gruppi.

Avevamo tutti lo stesso compito, far conoscere ai più piccoli quello che è stato il nostro lavoro della settimana, diffondere amore per l'ambiente e la cultura.

Ogni gruppo avrebbe dovuto presentarsi in questo modo: i ragazzi spagnoli in spagnolo e quelli italiani in inglese; 

successivamente avremmo dovuto spiegare cos'è il programma Erasmus+ e come dimostrazione materiale del tema del progetto, i Canva che abbiamo realizzato sulle tipologie di plastica (dove spieghiamo per cosa ogni tipo di plastica è utilizzato, le componenti).

Ad ogni gruppo è stata assegnata una classe, e così abbiamo insegnato ai bambini che si può apprendere con piacere e in compagnia.

Nel tempo avanzato, abbiamo mostrato loro la coreografia,  che abbiamo imparato sulle note della canzone a favore all'ambiente, scritta qualche giorno prima, invitando anche i bimbi a ballare e provare a cantare assieme a noi.

Dopo ci siamo messi nel corridoio, e abbiamo completato il lavoro del giardino verticale, lasciando guardare ai bambini e lasciando che loro ci facessero domande.

Inoltre, in onore della giornata delle lingue nel mondo, gli insegnanti ci hanno invitato a insegnare ai bimbi alcune frasi o parole in italiano, e vedere che si stavano divertendo e impegnando è stato gratificante, ed è stato bello pensare che magari un giorno loro si ritroveranno nei nostri panni in giro per l'Europa per uno scambio del genere in parte grazie al nostro intervento; è importante che gli adolescenti del nostro futuro si interessino a conoscere il mondo da vicino.

Intorno alle dodici, finite le attività coi bimbi e appeso il giardino verticale, ci siamo riuniti per scrivere tutti assieme su un Padlet le nostri opinioni sul progetto, in modo molto personale, e per poi fare un Kahoot di dieci domande su ciò che abbiamo appreso.

Si sono fatte le due quando siamo usciti di scuola e ci siamo divisi per andare ognuno a casa del proprio compagno spagnolo.

Abbiamo mangiato, io ho pranzato con del cibo spagnolo, e ho conosciuto il fratello e il padre di Lucia, e chiacchierato ancora con sua madre.

Dopo pranzo abbiamo guardato un film e abbiamo chiaccherato della sera prima al karaoke, sottolineando quanto sia stato divertente veder salire sul palco i genitori e vederli provare a cantare in italiano.

Alle sei siamo tutti di nuovo assieme, davanti scuola, ci incontriamo per fare un ultimo giro della bellissima città, che abbiamo amato tanto.

Lo stress è tanto, le emozioni sono quasi difficili da confondere e la tensione è nell'aria, soprattutto a cena, quando a tavola ridiamo come matti, ma già qualcosa inizia a scivolare di mano.

Dopo aver cenato infatti, ci siamo scambiati altri regali, e sono iniziate le rassicurazioni e i pianti.

Per qualcuno, e parlo anche di me, la strada per tornare all'hotel è stata un conto alla rovescia ad un addio che nessuno voleva davvero.

Dieci e mezza, siamo sotto l'hotel e quasi tutti sono in lacrime. Ci siamo abbracciati tanto, ma piangere nel probabile ultimo abbraccio dei nostri amici è stato diverso, ho persino abbracciato le mamme piangendo.

Tornare in camera è stato brutto, perché è lì che abbiamo realizzato che la bella esperienza era finita, ma portiamo dentro il fatto di aver vissuto qualcosa di splendido  a livello sentimentale e scolastico.


Tutto è stato meraviglioso, è questo che pensavo mentre finivo di sistemare la valigia per tornare alla mia vita in Italia.

Post recenti

Mostra tutti

Accoglienza a Nizza

A distanza di 10 mesi, rieccomi a Nizza come accompagnatrice, insieme ai colleghi Marzia e Giuseppe e di un gruppo di giovani studenti di...

Si ricomincia da Nizza

Anche quest'anno l'Erasmus ci sta dando l'opportunità di intraprendere una nuova esperienza costruttiva ed interculturale. Il nostro...

Kommentit


Finanziato dall'Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell'Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l'Unione europea né l'EACEA possono esserne ritenute responsabili.

© 2022-2024 designed by Licia Arcidiacono, IC "A. Gabelli" - Misterbianco.

Proudly created with Wix.com

IT_Co-fundedbytheEU_RGB_POS.png
bottom of page